Come esseri umani percepiamo il sentimento della pace e della giustizia quando un nostro bisogno viene soddisfatto, un nostro desiderio appagato. Abbiamo alcune esigenze biologiche, psicologiche e spirituali irrinunciabili che vanno soddisfatte al fine di sopravvivere, crescere, esprimere i propri talenti, realizzare il proprio destino, sentirsi in connessione con la Vita. Tutti questi livelli biologico, psicologico e spirituale sono profondamente interconnessi e nutrono il nostro campo energetico vitale. La nostra salute dipende dal loro soddisfacimento. Nella scala delle priorità, i bisogni fisici sono i primi a dovere essere soddisfatti in quanto determinano la nostra sopravvivenza, il più potente e universale motore dei comportamenti sia negli uomini che negli animali.
Se possiamo sopravvivere per qualche giorno senza acqua e qualche settimana senza cibo, non lo possiamo senza respirare aria. Al mondo veniamo con un inspirazione, ne usciamo con una esalazione. La respirazione è il primo e ultimo atto della nostra vita. Essa regola il flusso del Qi o del prana nel nostro corpo, ossigena i nostri organi interni ed è anche alla base di numerose pratiche marziali, dello yoga, del Tai Chi e Qi Gong. Molte pratiche spirituali sia orientali che cristiane utilizzano la respirazione per placare tranquillizzare la mente ed entrare in stati meditativi profondi, in stati di trance in cui si può sperimentare beatitudine, estasi, espansione dell’essere, connessione con il Divino. Nella vita quotidiana, l’affanno, le paure, l’ansia abbreviano il ritmo del nostro respiro e spesso ci ritroviamo in apnea, senza immaginarne le conseguenze sul nostro cervello e organi, sul nostro campo vitale che rappresenta anche la nostra migliore protezione immunitaria. Il cancro si sviluppa su terreni cellulari poco ossigenati. Al di là dell’ossigeno, l’aria simbolicamente rappresenta la libertà, lo spazio vitale, il territorio personale in cui muoversi liberamente. L’uso improprio delle mascherine altera drasticamente l’ossigenazione del nostro cervello e di altri organi, inoltre da un punto di vista simbolico che è il linguaggio dell’inconscio, la mascherina riduce il nostro spazio vitale e libertà di movimento, impedisce la comunicazione e la relazione con l’altro. Nella formazione per Facilitatori Ccms, utilizziamo il respiro profondo in alcune tappe del processo per attivare il parasimpatico e indurre uno stato di rilassamento sia mentale che corporeo. Pratichiamo anche la respirazione del cuore per accogliere e ascoltare l’altro e percepire informazioni dal suo campo energetico. Una persona che respira bene è in buona salute ed è connessa alla Vita